Certificati Bianchi: cosa sono e come ottenerli

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COME FUNZIONANO I CERTIFICATI BIANCHI

I certificati bianchi in quest’ultimi anni hanno visto un’impennata della richiesta, aumentando ancor di più l’attenzione sull’efficienza energetica e sul risparmio economico dato dagli incentivi statali ad essi collegati.

Vediamo, più nel dettaglio, da dove nascono i certificati bianchi, cosa sono esattamente e quali sono i soggetti coinvolti da questo meccanismo di incentivazione.

Cosa sono
I Certificati Bianchi sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica. Essi sono anche noti come “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE).
I Certificati Bianchi rappresentano un incentivo, nato a livello europeo, per il raggiungimento degli obiettivi di diminuzione di energia primaria fissati dal pacchetto “clima-energia 20-20-20” successivo al Protocollo di Kyoto e da raggiungere entro il 2020:

 ridurre le emissioni di CO2 del 20%
• portare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili
 aumentare del 20% il risparmio energetico

Sono stati introdotti nel nostro paese dal Decreto Ministeriale del 20 luglio 2004 e simili.
I Decreti prevedono che i distributori di energia elettrica e gas naturale raggiungano annualmente determinati obiettivi, a livello quantitativo, di risparmio energetico, misurabili in Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP) risparmiate. Un certificato bianco equivale dunque, al risparmio di una Tonnellata Equivalente di Petrolio.

Come ottenere un certificato bianco
Le aziende distributrici di energia elettrica e gas per assolvere agli obblighi imposti dalla legge possono ottenere i certificati:
• effettuando progetti e interventi di efficienza energetica
• acquistandoli da altri soggetti sul mercato dei Titoli di Efficienza Energetica organizzato dal GME (Gestore Mercati Energetici).

Gestione dei certificati
I Titoli di Efficienza Energetica vengono gestiti, valutati e certificati, in base ai risparmi energetici ottenuti, dalGSE (Gestore dei Servizi Energetici).
Tra le imprese, specializzate nella identificazione e conseguimento del risparmio energetico a costo zero per i committenti, vi sono le cosiddette ESCo (Energy Service Company).
Le ESCo sono società specializzate che offrono la diagnosi, il progetto, gli interventi di efficientamento e la gestione energetica post intervento a costo zero per l’ente pubblico o l’azienda.
Stipulano con l’ente pubblico o l’azienda un accordo commerciale che consente loro di retribuirsi con i risultati dell’intervento (risparmio energetico).
Esse possono usare, quando necessario, il meccanismo del Finanziamento Tramite Terzi (FTT).

Il decreto del 30 aprile 2019

Il decreto ha approvato la Guida operativa scritta dal GSE che indica come presentare la richiesta di accesso all’incentivo per un progetto e i risparmi che si otterrebbero sfruttando le tecnologie dei settori produttivi. È stata aggiornata la tabella in cui sono indicati i progetti per cui è possibile chiedere l’accesso ai Certificati Bianchi.

Il decreto del 9 maggio 2019

Con quest’ultimo decreto è stata approvata la Guida operativa per emettere dei Certificati Bianchi che non provengono da progetti di efficienza energetica. Nella Guida sono indicate le regole e i requisiti che devono avere i progetti presentati per l’accesso all’incentivo. Il decreto completa le indicazioni date a maggio del 2018.

Ma quanto vale un certificato bianco?
Il suo valore monetario è stato originariamente fissato a 100 €/TEP, valore soggetto a variazioni in funzione dell’andamento del mercato energetico, controllato dal GME. Per conoscere la valutazione esatta ti consigliamo di monitorare il sito del GME.
Il valore energetico di un TEP è comparabile col consumo annuale di energia elettrica di una famiglia media. 
In linea di massima un TEP è pari a 5.300 kWh elettrici, 11.700 kWh termici e 1200 m3 di gas naturale.

Validità
I certificati bianchi hanno validità di cinque anni; i quali diventano otto nel caso di interventi sull’ involucro edilizio.
I certificati bianchi non sono cumulabili con altri incentivi statali come ad esempio l’ecobonus fiscale del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici.

La situazione odierna
Dal rapporto aggiornato, pubblicato sul sito del GSE sappiamo che dall’inizio di questo meccanismo (2006) al 27 maggio 2020 sono state presentate 22.768 richieste di accesso e sono stati riconosciuti 3,8 milioni di Certificati Bianchi.

Vediamo, adesso, i decreti che si sono susseguiti negli anni, dal 2012 al 2018, e come sono cambiati, di conseguenza, i certificati bianchi.

Il Decreto Correttivo o Decreto 10 Maggio 2018
Anche detto Decreto Correttivo perchè tenta di correggere un sistema di emissione e ottenimento dei Certificati Bianchi, ormai, fuori controllo.
Tra le principali novità di questo Decreto vi sono:

  • l’inserimento di 30 nuove categorie di interventi che permettono di ottenere i Certificati Bianchi
  • un tetto massimo di costo, di ciascun Certificato, pari a 250 euro

Per conoscere tutte le novità introdotte da quest’ultimo Decreto leggi il nostro articolo dedicato proprio al Decreto Correttivo dei Certificati Bianchi.

Il Decreto 11 Gennaio 2017
Il Decreto, annunciato all’interno del Decreto 102/2014, più conosciuto per aver introdotto l’obbligo della contabilizzazione del calore, contiene le Linee Guida su come ottenere i Certificati Bianchi, in particolare per preparare i progetti di efficienza energetica che permettono di ottenerli. Tra le principali novità del Decreto per il triennio 2017-2020, di cui abbiamo parlato, in maniera più approfondita sul blog:

  • progetti di efficienza energetica suddivisi per settore
  • la durata di un certificato bianco
  • il valore del parametro “k”
  • come calcolare i risparmi conseguiti
  • le quattro tipologie di certificati che si possono ottenere in base al risparmio energetico ottenuto
  • il valore commerciale di un Certificato Bianco


Alcune delle novità introdotte dal Decreto del 2017 tra cui la soppressione del parametro tau fanno rallentare il meccanismo dei certificati bianchi.
Si allungano i tempi per l’ottenimento.
Inoltre, la domanda inizia a superare l’offerta e ha inizio il fenomeno del “mercato corto“.
Sono questi alcuni dei motivi per cui si ha una bassa disponibilità di Certificati Bianchi e per cui questi arrivano a costare anche più di 300 euro ciascuno.
Se sei interessato a capire questo periodo di incertezza leggi il nostro articolo di approfondimento sull’impennata dei prezzi dei Certificati Bianchi.

Per porre rimedio a queste problematiche viene pubblicato il Decreto Correttivo del 2018.

Il Decreto 28 dicembre 2012
Con la pubblicazione del Decreto del 28 dicembre 2012, sono stati definiti nuovi obiettivi quantitativi per quanto riguarda il risparmio energetico nazionale da parte delle imprese distributrici di energia elettrica e gas per un periodo di quattro anni (dal primo gennaio 2013 al 31 dicembre 2016).
Il decreto ha introdotto, inoltre, nuovi soggetti ammessi alla presentazione di progetti e interventi per il rilascio dei certificati bianchi, quali:

• le imprese distributrici di energia elettrica e gas con oltre 50.000 clienti finali;
• le società controllate da tali imprese;
• i distributori non obbligati;
• le società che operano nel campo dei servizi energetici;
• le imprese e gli enti che hanno al loro interno un Energy Manager o un sistema di gestione dell’energia in conformità alla ISO50001.Per rimanere aggiornato sulle agevolazioni fiscali che permettono di efficientare un edificio seguici su Facebook o Linkedin.

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