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Con il DM 560/2017 è stato introdotto l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni – Comuni, Demanio, Acer e simili – di usare la metodologia BIM – Building Information Modeling – negli appalti pubblici. Un altro obbligo importante per qualsiasi gara d’appalto in BIM è la redazione del Capitolato Informativo – CI – da parte della Stazione Appaltante come stabilito nell’articolo 1 del Decreto.

Cos’è il capitolato informativo BIM?

Il Capitolato Informativo BIM, il documento elaborato dalla committenza e consegnato ai possibili assegnatari della commessa, ha valore giuridico e contiene le ‘esigenze e i requisiti informativi richiesti dal committente’, ovvero tutte le informazioni che sono alla base di una buona collaborazione tra le diverse figure come previsto anche dal BIM:

  • aspetti tecnici/operativi dell’appalto
  • riferimenti normativi
  • infrastrutture, da avere o che vengono messe a disposizione
  • come tutelare i dati personali e i contenuti informativi
  • ruoli e responsabilità
  • eventuali vincoli di contratto.

Capitolato Informativo e UNI 11337

La norma UNI di riferimento per il BIM e il CI, in Italia, è la UNI 11337 e, in particolare:

  • UNI 11337-5:2017 – stabilisce ruoli, requisiti e flussi per produrre, gestire e trasmettere le informazioni e come queste sono legate ai processi di costruzione digitale
  • UNI 11337-6:2017 – fornisce linee guida perla stesura del capitolato informativo.

Il Capitolato Informativo è il documento che permette ai possibili affidatari della gara d’appalto di redigere l’oGI, ovvero l’offerta di Gestione Informativa che in fase di gara è generica e viene poi dettagliata in seguito all’annuncio di chi ha vinto la gara nel cosiddetto pGI, piano di Gestione Informativa. Il pGI è un allegato al contratto ed è vincolante.

All’interno del Capitolato Informativo ci sono, oltre alle premesse e ai riferimenti normativi, due sezioni, una tecnica e una gestionale.

Sezione tecnica del Capitolato Informativo

Nella sezione tecnica del CI si parla dei requisiti operativi tecnici che possono essere imposti o per i quali può essere chiesta una proposta dagli affidatari. Primi tra tutti i requisiti ci sono le infrastrutture hardware e software, le quali possono essere messe a disposizione o essere richieste. In alcuni casi è l’affidatario che fa una proposta nell’offerta di Gestione Informativa.

Le altre specifiche dei requisiti riguardano: coordinate di riferimento, inserimento degli oggetti, indicazioni per lo sviluppo dei modelli e degli elaborati di progetto.

Ed è sempre qui che vengono indicate eventuali esperienze BIM specifiche richieste agli affidatari.

Sezione gestionale del Capitolato Informativo

Nella sezione gestionale del CI, invece, vengono stabiliti:

  • Obiettivi informativi strategici: usi del modello, viste, elaborati non digitali…
  • Livelli di sviluppo degli oggetti e delle schede informative
  • Definizione del flusso informativo di commessa
  • Caratteristiche informative di modelli, oggetti ed elaborati messi a disposizione dalla committenza
  • Ruoli e responsabilità
  • Struttura e organizzazione del modello digitale
  • Come tutelare e tenere al sicuro i contenuti informativi
  • Come condividere dati, informazioni e contenuti informativi

Anche il LOD BIM, ovvero al Level od detail, livello di dettaglio, è specificato qui.

In questa sezione vengono definiti pure tempi, costi e fasi d’uso oltre l’aspetto della sostenibilità. Vengono date indicazioni per la consegna e l’archiviazione degli elaborati.

Perché è importante il Capitolato Informativo

Il Capitolato Informativo è importantissimo perché serve a conoscere gli usi del BIM e quali sono gli obiettivi e permette agli affidatari di rispondere alle reali esigenze del committente per un certo edificio in un determinato momento.

Questo documento permette di dare agli affidatari tutte le informazioni di cui hanno bisogno e di evitare qualsiasi problema durante lo sviluppo del progetto e anche nella fase di consegna. E dunque l’iter previsto dalla normativa comporta un vantaggio sia lato committenza, che può esprimere chiaramente ciò che desidera ottenere, sia lato aggiudicatari perché possono lavorare con tranquillità.

D’altra parte nella realtà succede ancora che lato committenza non ci siano le conoscenze necessarie per redigere un CI realistico per cui si ha la tendenza a inserire più requisiti di quelli necessari (livello di dettaglio, materiale consegnato in formato aperto, .pdf, stampe). In questi casi sta agli aggiudicatari interpretare le richieste e instaurare un rapporto di comunicazione continua per la buona riuscita del progetto.

Noi di Gruppo EDEN abbiamo introdotto la metodologia BIM nel nostro metodo di lavoro già da qualche anno, ci teniamo costantemente aggiornati sulle novità e abbiamo già affrontato diverse gare BIM. Un progetto importante che ci siamo aggiudicati l’anno scorso è stata la modellazione BIM del Tribunale di Milano. Abbiamo approfondito la gestione della nuvola in questo articolo.

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