Il 25 Gennaio 2019 l’ENEA ha reso pubbliche le nuove linee guida per le diagnosi energetiche degli edifici pubblici.
Le linee guida sono utili al cosiddetto REDE, REferente della Diagnosi Energetica, perché gli indicano come procedere nell’eseguire le diagnosi energetiche.
Il documento ufficiale definisce la diagnosi energetica come “una procedura di analisi coordinata del sistema edificio-impianto, che ha l’obiettivo di individuare gli interventi da realizzare, definirne le priorità e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici.”
Ogni diagnosi energetica deve avere determinati requisiti, ovvero essere:
Lo scopo delle diagnosi energetiche è di migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio.
Attraverso la diagnosi è possibile: ridurre il consumo energetico ed il relativo costo, ridurre l’impatto sull’ambiente, rientrare in parametri stabiliti dalla legge. Per conseguire il miglioramento dell’edificio è necessario fare un’analisi approfondita non solo dell’involucro edilizio ma anche degli impianti.
La diagnosi energetica è uno strumento importante perché può permettere di eseguire, successivamente, interventi di riqualificazione energetica, accedendo a incentivi statali come il Conto Termico o, in altri casi, agli incentivi europei del POR-FESR.
Il Conto Termico è l’incentivo che permette alle Pubbliche Amministrazioni e ai privati di recuperare fino al 65% dell’investimento iniziale in denaro per effettuare la riqualificazione. Il POR-FESR, invece, è il Programma Operativo Regionale cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
Se si decidesse di effettuare una riqualificazione energetica bisognerà concentrarsi su 6 elementi chiavedell’edificio:
Ecco alcuni articoli in cui abbiamo raccontato le nostre esperienze di diagnosi energetiche condotte in giro per l’Italia:
Puoi leggere la notizia ufficiale sul sito ufficiale dell’ENEA.
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