IL RUOLO DELLA MODELLAZIONE DINAMICA NELLA CERTIFICAZIONE LEED
Il quarto numero del 2013 della rivista Inarcos, interamente dedicato a modellazione e software, ha ospitato il nostro articolo“Il ruolo della modellazione energetica dinamica nella certificazione LEED® e nel futuro dell’efficienza energetica in edilizia”. L’articolo, autori Emanuele Pifferi e Sonia Subazzoli, ha l’obiettivo di fare chiarezza sulla modellazione energetica dinamica degli edifici, strumento di calcolo basato su un modello di simulazione molto dettagliato, che riproduce nel dettaglio il reale comportamento energetico del sistema edificio-impianto. L’utilità per il progettista sta nella possibilità di ottenere dati precisi per avere più elementi nella scelta di soluzioni alternative che possono essere tra loro confrontate.
Attualmente l’utilizzo della modellazione energetica dinamica è poco diffuso a causa della difficoltà tecnica nel reperire e inserire i dati di input e nell’interpretare e accorpare correttamente gli output forniti dai motori di calcolo. Nonostante il tema sia ancora poco affrontato in Italia, negli ultimi anni si sta cominciando a diffondere, stimolato dalla diffusione di certificazioni ambientali volontarie, come quella LEED®, e dalle direttive comunitarie più recenti che ripongono sempre più energie nell’indirizzare gli Stati europei in questa direzione.
Ma in cosa consiste la differenza tra una modellazione dinamica e il calcolo standard effettuato, ad esempio, da un tecnico che emette un Attestato di Prestazione Energetica? Quando parliamo di calcolo della prestazione energetica di un edificio ci riferiamo a un bilancio energetico che si basa sui flussi di energia in entrata e in uscita. Il livello di dettaglio che si può ottenere attraverso
tale bilancio, può variare in modo sostanziale, anche e soprattutto in base alla finalità del calcolo e al tipo di risultato che si vuole andare a valutare. Il calcolo che possiamo definire “tradizionale” è rapido e semplice da eseguire ed esistono numerosi software commerciali in grado di realizzarlo a basso costo. Questo tipo di calcolo ha però un limite, ovvero quello di considerare standard molti parametri che in realtà standard non sono e anzi possono variare di molto la prestazione dell’edificio. Il risultato che deriva da un calcolo semi-stazionario e con dati di input standard può essere dunque considerato un valore puramente teorico, utile per confrontare la prestazione ottenuta con il limite di legge o per collocare l’edificio in una classe energetica, ma assolutamente distante e non confrontabile con il reale consumo dell’edificio. Se il fine del calcolo è quello di creare un modello di simulazione del comportamento energetico dell’edificio il più possibile vicino alla realtà dei fatti, il calcolo ottimale è quello che parte da dati di input molto dettagliati, restituendone altri di output altrettanto dettagliati. Utile risulta essere la simulazione del comportamento dell’edificio legato però ai parametri che il calcolo tradizionale considera “standard”, ma che nella realtà sono dinamici, ovvero che variano nel tempo, come la temperatura esterna.
Torneremo a breve per parlarvi di nuovo di questo articolo (per scaricarlo clicca qui o vai alla sezione Approfondimenti del nostro sito), estrapolando altri aspetti che contraddistinguono la modellazione energetica dinamica. Seguiteci!