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  • Attività svolte: diagnosi energetica, APE
  • Caratteristiche immobile: pubblico
  • Località: Milano
  • Anno: 2019-2021
  • Software: Termo

Nella scheda precedente abbiamo raccontato la fase del rilievo e la modellazione BIM del Palazzo di Giustizia di Milano. Qui, invece, andiamo ad approfondire la diagnosi energetica del Palazzo di Giustizia di Milano che abbiamo realizzato per bando di gara indetto dall’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Lombarda:

  • analisi dei consumi energetici
  • elaborazione dell’APE dello stato di fatto
  • scenari di efficientamento energetico.

Diagnosi energetica del Palazzo di Giustizia di Milano ed elaborazione dell’APE

L’iter per ricostruire i consumi del Palazzo di Giustizia

Pur essendoci già occupati in passato di realizzare diagnosi energetiche per complessi di edifici, per la diagnosi energetica del Palazzo di Giustizia di Milano abbiamo dovuto riadattare i nostri metodi per gestire una mole di dati davvero imponente. Ecco qualche dato significativo:

  • 164.778 mq di superficie lorda complessiva, ovvero circa 23 campi da calcio
  • 9000 lampade circa diverse tra loro (lampadari, faretti, plafoniere…)
  • 1198 radiatori
  • 1750 persone – ovvero occupanti dell’edificio – divise tra i diversi Economati.

Per ottenere questi e altri dati per poter determinare i consumi energetici abbiamo fatto un censimento stanza per stanza e tramite vari contatti siamo risaliti alle persone che si occupavano delle singole aree di nostro interesse: le bollette, gli impianti…

E, spesso, per verifica dei dati abbiamo fatto un controllo tramite le foto come nel caso del conteggio delle tante unità esterne che sono posizionate su alcune facciate del Palazzo. Anche ricostruire il funzionamento dell’impianto di riscaldamento non è stato semplice perché vi sono tante sotto centrali con UTA – Unità Trattamento Aria – e batterie di scambio termico.

Stratigrafia e involucro trasparente

L’intero palazzo ospita uffici ed è composto da otto piani fuori terra e un piano seminterrato. La parte più antica dell’edificio è stata realizzata tra il 1932 e il 1940 e arriva fino al quinto pianto. Ha una struttura portante in cemento armato con rivestimento esterno in marmo lastricato e mattoni pieni internamente.

Il livello ammezzato del quinto piano, il sesto e il settimo piano fanno parte dell’ampliamento – realizzato nel 1985 -, le cui pareti hanno una struttura portante in acciaio e calcestruzzo, con un rivestimento esterno in alluminio e mattoni forati internamente, che sostiene la copertura rivestita da una lamiera grecata.

Per quanto riguarda la parte trasparente dell’involucro, ci sono finestre di diverse dimensioni e tipologie:

  • infissi con telaio in metallo senza taglio termico con vetro singolo e schermature dalla luce affidate a tende interne e/o esterne per le aule adibite ad uffici
  • infissi con telaio in metallo senza taglio termico e vetro singolo
  • nuove tipologie di infisso in alluminio e vetro doppio
  • infissi con telaio in alluminio e vetro doppio.

In base ai report di indagine diagnostica dell’edificio, integrato con i dati forniti dal gruppo di lavoro che ha effettuato le prove invasive sulle stratigrafie, è stato possibile caratterizzare in modo puntuale la stratigrafia per le principali murature portanti dell’edificio. Per quanto riguarda l’involucro trasparente dell’edificio si è stimata la trasmittanza in base a quanto visibile in fase di sopralluogo, alle interviste in sito e all’esperienza.

Ponti termici

Per la diagnosi energetica del Palazzo di Giustizia di Milano abbiamo analizzato i ponti termici – in corrispondenza degli angoli, dei solai, degli eventuali pilastri, degli infissi, di eventuali balconi – seguendo le indicazioni della norma UNI TS 11300-1, ovvero basandoci su abachi dei ponti termici conformi alla norma UNI EN ISO 14683.

Impianto di climatizzazione

L’edificio è collegato alla rete di teleriscaldamento alimentata dall’impianto “Canavese” tramite due scambiatori di calore installati nel 2010; questi si trovano all’interno di una centrale termica.

È presente anche uno scambiatore di rilancio. Complessivamente la potenza di scambio termico installata è 10.500 kW. Il fluido termovettore è l’acqua calda e i terminali di emissione presenti in tutti i locali adibiti ad uffici e nei corridoi sono principalmente radiatori, con valvole regolazione non termostatica. Nei corridoi degli ultimi tre piani in cui sono installati anche venticolvettori.

Sono presenti, inoltre, bocchette collegate a sistemi di aria calda generata da unità di ventilazione meccanica installate in diversi locali.

unità esterne e pompe di calore

Unità esterne e pompe di calore visibili dall’esterno.

La ventilazione meccanica

Nell’edificio, in alcuni piani, la ventilazione è meccanica, in altri è unicamente di tipo naturale. Nella centrale termica sono installate anche le pompe di circolazione.

Per la produzione di acqua calda sanitaria, sono presenti alcuni boiler elettrici ad accumulo installati nei locali adibiti a servizi igienici. Il periodo di riscaldamento segue le prescrizioni da zona climatica, garantendo l’afflusso di acqua calda ai terminali di emissione dal 15 ottobre al 15 aprile, per circa 183 giorni di riscaldamento all’anno.

Le unità di ventilazione meccanica sono tutte dotate di batterie di pre e post riscaldamento e alcune anche di batteria adibita al raffrescamento estivo collegata a gruppi frigo o unità VRV condensati ad aria installati esternamente nei cortili interni. C’è anche un gruppo frigo condensato ad acqua installato in una centrale di condizionamento.

Alcune UTA consentono anche il ricircolo dell’aria rimettendola negli ambienti nuovamente trattata attraverso le batterie di scambio termico.

Inoltre molti locali adibiti ad uffici dell’edificio sono dotati di sistemi di raffrescamento autonomi con unità interna costituita da split e unità esterna installata sulla parete esterna dell’ufficio. Sono presenti anche gruppi frigo per la climatizzazione estiva degli ambienti.

unità-trattamento-aria

Casellario UTA-Unità Trattamento Aria

Illuminazione e altre utenze

L’impianto di illuminazione è costituito principalmente da corpi illuminanti a fluorescenza (lampade a tubi, faretti, plafoniere…). Ma ci sono anche alcune lampade LED.

Di norma gli orari di accensione e spegnimento delle lampade interne alle aule e agli uffici seguono quelli di apertura al pubblico se vengono utilizzati i locali, cioè dalle 7:00 alle 18:00 dal lunedì al venerdì, mentre l’impianto di illuminazione dei corridoi e degli atri rimane costantemente acceso. L’accensione e lo spegnimento delle lampade interne ed esterne è sotto controllo manuale.

Non essendoci un elenco delle lampade installate e di schede tecniche abbiamo censito l’impianto di illuminazione rilevato durante il sopralluogo identificando la potenza delle lampade presenti in base all’interviste in sito e all’esperienza.

plafoniere uffici

Esempio di plafoniere negli uffici.

Efficientamento energetico dopo la diagnosi energetica del Palazzo di Giustizia di Milano

In seguito alla diagnosi energetica abbiamo elaborato l’APE dello stesso di fatto. Il Palazzo di Giustizia al momento è in classe energetica D. E poi abbiamo presentato diversi possibili scenari di efficientamento energetico in modo da diminuire i consumi, e le spese conseguenti, del Palazzo di Giustizia. In particolare, tramite le varie analisi siamo arrivati alla conclusione che secondo il criterio:

  • economico. L’intervento con i parametri migliori è l’installazione di tecnologie di building automation per il riscaldamento, un intervento poco invasivo e che non richiede grandi investimenti
  • ambientale. L’intervento che permette la maggior riduzione di tonnellate di CO2 e tonnellate equivalenti di petrolio emesse in atmosfera è l’installazione di corpi illuminanti a LED
  • energetico dei consumi associati all’utilizzo dell’energia termica o elettrica. L’intervento che ridurrebbe di più i consumi è la sostituzione degli infissi perché porta ad un maggior risparmio economico rispetto all’intervento sui corpi illuminanti.

La sostituzione degli infissi appare l’intervento meno vantaggioso perché ha un tempo di ritorno superiore ai 30 anni ed è soggetto ai vincoli della Soprintendenza dei Beni Culturali. Tuttavia riteniamo di poter trovare soluzioni in linea con i vincoli storico-artistici e funzionali in modo da ridurre i consumi energetici e garantire il benessere termo-igrometrico di chi lo frequenta.

Elaborati consegnati per la diagnosi energetica del Palazzo di Giustizia di Milano

Per descrivere un progetto così importante e così complesso abbiamo consegnato i seguenti elaborati:

  • Relazione di diagnosi energetica
  • Attestato di prestazione energetica
  • Scenario di efficientamento energetico.

Il primo passo verso l’efficientamento energetico

Il nostro lavoro, per ora, è terminato con la conclusione delle attività previste dal bando. Quello che ci auguriamo, ogni volta che facciamo una diagnosi energetica, è che sia il primo passo verso l’efficientamento e che aiuti a viverci meglio.

Se sei una Pubblica Amministrazione o un’azienda privata interessata a migliorare i propri edifici (pubblici, per uffici, industriali… ) contattaci e capiremo insieme come procedere per efficientarli, anche con l’aiuto dei numerosi incentivi statali, come il Superbonus 110% e il Conto Termico.

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