Firmata la direttiva europea EPBD sulle perfomance degli edifici

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Anche Antonio Tajani, presidente dell’Europarlamento, ha firmato la Direttiva EPBD, “Energy Perfomance of Buildings Directive”, ovvero la direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici.

La Direttiva ha avuto origine dall’azione concertata a cui hanno contribuito oltre 200 esperti nazionali ed europei.

La CA EPBD consiste, infatti, nell’azione concertata che indirizza la Direttiva sulle performance energetiche degli edifici, attraverso lo scambio delle conoscenze e delle buone pratiche nel campo dell’efficienza energetica e del risparmio energetico tra i 28 membri dell’Unione Europea e la Norvegia.

L’EPBD è una pietra angolare della legislazione europea, ed è stata sviluppata per realizzare la possibilità di ottenere dei risparmi negli edifici, considerato che essi consumano circa il 40% dell’energie dell’intera Europa.

Contribuisce al protocollo di Kyoto, assicurando la fornitura di energia e competitività.

La prima CA EPBD è stata lanciata nel 2005 e si è concretizzata nel 2007. La seconda nel periodo 2007-2015. L’ultima, quella che stiamo vivendo, iniziata nell’ Ottobre 2015 ed è terminata a marzo del 2018 ed ha lo scopo di recepire e rivedere la EPBD.

Gli outcomes della Direttiva EPBD

Gli argomenti su cui si è focalizzata l’azione sono 4: obiettivi per il rinnovo del patrimonio immobiliare esistente, l’espansione dell’uso dei database, il miglioramento degli edifici storici.

Per quanto riguarda gli obiettivi di rinnovo del patrimonio immobiliare esistente si è visto come le strategie odierne non siano connesse alla visione NZEB. I tempi di ritorno dell’investimento sono troppo lunghi per attirare gli investimenti di privati e i proprietari delle case hanno difficoltà a iniziare progetti di riqualificazione anche nel caso in cui ci siano degli incentivi a disposizione.

In futuro per cercare di raggiungere gli obiettivi prefissati bisognerà semplificare le procedure, dare maggiori e migliori informazioni ai proprietari delle case, progredire nel trovare soluzioni standardizzate e far aumentare la fiducia nei contractors.

Ad oggi i database vengono usati solo per …dell’EPBD, molte sono, però, le possibilità d’uso. Molti sono anche gli ostacoli, tra cui: la privacy, gli aggiornamenti e i costi.  Sarà, quindi, necessario, capire come usare i dati all’interno delle strategie e per pianificare risparmi energetici a lungo termine. Tra i dati da raccogliere, importante il numero di occupanti di un edificio.
Per la diffusione dell’uso dei database è utile dare un accesso più ampio ai dati senza necessità di particolari permessi.

Intervenire sugli edifici storici per migliorarli è, spesso, complicato, e richiede grandi investimenti per poter raggiungere buone perfomance energetiche. E’ necessario stabilire delle categorie tipo per gli edifici in modo da studiare soluzioni apposite per ogni tipologia e porre più attenzione al sistema tecnico dell’edificio quando non è possibile agire su di esso.

Fonte: sito ufficiale della Concerted Action EPBD

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