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Uno dei primi lavori in ambito LEED effettuati da Gruppo EDEN è stata l’analisi dei crediti LEED® ottenibili dall’ampliamento di un complesso industriale nei pressi di Anzola dell’Emilia (BO), condotta nell’estate del 2011.

Attraverso lo studio e l’analisi dell’area e del progetto, realizzato dallo Studio Enarco di Bologna, sono stati quantificati i crediti ottenibili per ciascuna delle sette aree che caratterizzano la certificazione LEED.

1.Sostenibilità del sito: il progetto riuscirebbe ad ottenere 14 punti su 26. Questi sono il risultato della grande attenzione della committenza e dei progettisti a un servizio di trasporti alternativi che prevede bus-navette e un eventuale collegamento con la rete SFM. Un altro punto favorevole, sempre restando nei trasporti alternativi, è quello relativo all’ipotesi di creare un servizio di car sharing con l’utilizzo di auto a bassa emissione o carburante alternativo. Vi è in previsione la presenza di spogliatoi per i dipendenti, che sarebbero posti davanti all’ingresso della struttura, e di portabiciclette o depositi.

2.Gestione delle Acque. I punti ottenuti dal progetto di estenzione del capannone industriale potrebbero essere 6 su 10. Il recupero delle acque piovane apporterebbe notevole risparmio di acqua potabile la quale non verrebbe usata per l’irrigazione dei campi circostanti e per i servizi igienici.

3.Energia e atmosfera. E’ il terzo step da considerare nel calcolo dei crediti LEED. Realizzando il progetto, lo score ottenibile sarebbe di 25 punti su 35. Questi si potrebbero ottenere attraverso una ottimizzazione delle prestazioni energetiche (da quantificare in un’analisi più approfondita attraverso la simulazione energetica dinamica dell’edificio), una produzione di energie rinnovabili, attraverso l’utilizzo di fotovoltaico, solare termico e geotermico, e un sistema di misure e collaudi efficiente. La sezione

4.Materiali e risorse. Aggiungerebbe altri 5 punti a quelli già ottenuti, su una scala di massimo valore ottenibile di 14.

5.Qualità ambientale interna. Si riuscirebbe ad ottenere 14 punti su 15 grazie alla realizzazione di una ventilazione ibrida, naturale e meccanica (da valutare un eventuale free cooling), e di un sistema di coni di luce che facilitino lo sfruttamento della luce naturale.

6.Innovazione e al processo di progettazione. Questa tappa apporterebbe altri 2 punti su 6 ed è la tappa obbligata per l’ottenimento della certificazione LEED.

7.Priorità regionale. Quest’ultimo step permetterebbe di ottenere 2 punti su 4.

Dalla somma dei punti ottenuti in ognuna delle sette aree tematiche emerge che la fascia LEED di appartenenza della parte ampliata del capannone industriale preesistente sarebbe la GOLD (tra 60 e 79 punti). 68 è, infatti, il punteggio totale raggiunto in questa prima valutazione preliminare, ovviamente da rivedere attraverso un’analisi più accurata finalizzata alla certificazione vera e propria, che include un commissioning, un calcolo dinamico della prestazione energetica e analisi più capillari.

Se il progetto venisse realizzato e certificato LEED sarebbe un’eccellenza nell’area Bolognese, in grado di apportare notevoli benefici sia all’ambiente, sia a coloro che lavorano all’interno dell’edificio. Inoltre, la certificazione LEED offre vantaggi di ordine economico poiché rappresenta un valore oggettivamente riconosciuto dagli operatori a livello internazionale. Secondo le più recenti statistiche, infatti, il valore di un immobile certificato è incrementato di oltre il 10% sul mercato immobiliare.

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