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Il ruolo della modellazione energetica dinamica nella LEED certification

 In un precedente articolo ti abbiamo parlato della Modellazione Energetica Dinamica.Oggi approfondiamo il legame tra la modellazione dinamica e l’acquisizione della certificazione LEED.

Come già sai, la modellazione dinamica è uno strumento di calcolo della prestazione energetica che permette di simulare in maniera dettagliata il comportamento energetico del sistema edificio-impianto.
La modellazione energetica continua ad essere un tema di nicchia. 
Essa, infatti, non è obbligatoria in Italia per alcun tipo di intervento edilizio. 
Ciò nonostante, essa sta conoscendo una crescita esponenziale anche grazie alla diffusione delle certificazioni ambientali volontarie come la LEED.


Ma perché la modellazione energetica dinamica è adatta ad essere usata per il calcolo che conduce alla certificazione LEED?

La modellazione energetica dinamica non utilizza un calcolo “tradizionale”.
Quello che intendiamo per calcolo “tradizionale” è, ad esempio, il calcolo che si fa per ricavare i dati necessari alla compilazione dell’ Attestato di Prestazione Energetica. Essendo l’APE obbligatorio, a livello europeo, sia per gli edifici di nuova costruzione sia per i casi di compravendita e/o locazione, il suo calcolo risulta essere standardizzato. E’ un calcolo realizzato con procedura di calcolo univoca e uso di valori normati.

Accade così, che vengano considerati standard molti parametri che standard non lo sono!
Dati come la temperatura esterna, per esempio, non variano solo durante il mese, ma anche di giorno in giorno e nell’arco delle ore di uno stesso giorno! Quindi, quando usiamo la temperatura media mensile usiamo un valore puramente teorico che non ci permetterà di risalire al reale consumo dell’edificio.

La modellazione energetica dinamica è più dettagliata. Essa, infatti, simula il comportamento degli edifici al variare dei parametri che il calcolo tradizionale considera standard ma che in realtà sono variabili e dinamici. Il calcolo infatti non fa riferimenti a valori teorici a valori misurati ogni ora. Dai un’occhiata a una modellazione eseguita da noi.

Mentre qui in Italia la certificazione LEED non è obbligatoria, negli Stati Uniti lo è da tempo. L’effettuare il calcolo della prestazione in modo dinamico permette all’edificio di aspirare a una classe più alta.


Il sistema LEED, acronimo di Leadership in Energy & Environmental Design, è un protocollo di certificazione ambientale, volontario, nato negli Stati Uniti nel 1999 e ormai diffuso a livello mondiale. Come molti altri protocolli (ad esempio l’inglese BREEAM, o l’italiano ITACA) attribuisce un punteggio all’edificio in funzione della sua sostenibilità in senso lato: consumi energetici, idrici, di suolo, qualità ambientale interna, qualità e sostenibilità dei materiali di costruzione. Per far fronte alla contrazione del mercato immobiliare, nell’ottica di puntare alla qualità, negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom delle certificazioni ambientali.


Ormai tutti i grandi progetti a livello internazionale vengono certificati con un sistema di rating.
Serve, infatti, una prova tangibile che attesti il valore dell’edificio per attrarre grandi investitori o fondi immobiliari. 
In Italia il fenomeno è ancora marginale, ma dopo i primi casi tra il 2011 e il 2012 (il complesso in zona Garibaldi a Milano, il MUSE di Trento, o la torre Unipol a Bologna) le certificazioni si sono susseguite raggiungendo, in alcuni casi, il livello Gold.


La certificazione LEED® si basa infatti su una serie di crediti e di punteggi in base ai quali l’edificio può classificarsi come Platinum, Gold, Silver e Base. Tra gli ultimi edifici italiani certificati LEED Gold troviamo: il Presidio VVF dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia, il Palazzo Edison a Milano e il Centro Direzionale Intesa Sanpaolo.
Gli aspetti analizzati nel protocollo spaziano dalla sostenibilità del sito alla gestione delle acque, dai materiali utilizzati alla qualità dell’aria interna, dal risparmio energetico all’utilizzo di fonti rinnovabili.


Ma qual è il ruolo delle simulazioni energetiche dinamiche nel protocollo LEED?

Le simulazioni dinamiche hanno un peso pari al 20% del punteggio complessivo. L’impatto dei crediti della sezione Energia e Atmosfera, che riguarda i consumi energetici dell’edificio è notevole. Il solo credito EA1 “Ottimizzazione delle Prestazioni Energetiche” ha un range di punti ottenibili che va da 1 punto a 19 punti (su un totale di 100), unico credito ad avere un punteggio massimo così elevato all’interno del protocollo, con una media degli altri crediti che varia da 1 a 5 punti.
Per altre info sulla certificazione LEED leggi il nostro articolo “un caso reale di ottimizzazione”.

Il metodo del confronto 

Un progetto LEED in cui la prestazione energetica venga calcolata attraverso questo confronto tra l’edificio di progetto e l’edificio di riferimento, attraverso simulazioni energetiche dinamiche, può ottenere fino a 19 punti per questo credito, mentre un progetto calcolato con i metodi tradizionali può ambire ad un massimo di 3 punti per il medesimo credito. Il solo metodo di calcolo della prestazione energetica, pertanto, può variare la classificazione globale dell’intero immobile, e questo fa capire il peso delle simulazioni energetiche nella valutazione della sostenibilità globale dell’edificio.


Il confronto dell’edificio di progetto con un edificio di riferimento, in maniera analoga a quanto avviene all’interno della sezione Energia e Atmosfera del protocollo LEED NC, è presente anche nel Regolamento che integra la Direttiva 2010/31/UE (Regolamento delegato UE n. 244/2012 del 16 gennaio 2012).
E’, in essa, definito come “un edificio di riferimento ipotetico o reale che sia tipico in termini di geometria e sistemi, prestazione energetica dell’involucro e dei sistemi, funzionalità e struttura dei costi nello Stato membro e sia rappresentativo delle condizioni climatiche e dell’ubicazione geografica”. Il confronto serve, dunque, a valutare l’efficienza e la bontà di un edificio o di un intervento.

Conclusioni

La simulazione energetica dinamica, quindi, non è solo un prezioso strumento tecnico che guida il progettista nella scelta tra soluzioni alternative e nella simulazione dettagliata del reale comportamento dell’edificio, ora per ora. 
Essa garantisce anche un vantaggio competitivo all’interno del percorso di certificazione ambientale LEED.

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